mercoledì 19 agosto 2015

LIMIT




Frank Schätzing
LIMIT
Editrice Nord
2010, cartonato
1380 pagine, 23.50 euro

Lo confesso: è stata un’impresa e anche un po’ una fatica arrivare in fondo alle quasi 1400 pagine scritte fitte fitte di “Limit”. Anche per un lettore veloce come me, ci sono voluti tempo e concentrazione. In fondo al tomo c'è un dizionario dei personaggi principali, giusto per non far perdere il filo ai più distratti, e ci sono novantacinque nomi. Lo scrittore a cui mi sento maggiormente di avvicinare Schätzing è Michael Chrichton, per il suo saper disegnare scenari futuribili che trovano le loro radici già nel presente. Ma forse, allora, potremmo anche accostarlo a Jules Verne. L'azione è ambientata nel 2025, in un mondo che sta per esaurire le riserve di petrolio ma pare prospettarsi una alternativa: l'elio-3 (un isotopo dell'elio), che l'assenza di atmosfera ha consentito di accumulare nella regolite (la polvere che copre il suolo della Luna). Sia gli Stati Uniti che la Cina hanno installato basi minerarie sul nostro satellite e scavano la regolite: i contrasti per lo sfruttamento dei giacimenti stanno conducendo i mondo a una nuova Guerra Fredda e sull'orlo di un conflitto mondiale. Le miniere lunari sono state rese convenienti grazie all'invenzione di un "ascensore" verso lo spazio ideato dalle industrie Orley: si tratta di un lunghissimo cavo costruito con una particolare fibra di carbonio, che collega una stazione orbitante a un'isola equatoriale terrestre, lungo il quale salgono e scendono carichi diretti verso la Luna. Il principio con cui funziona l'ascensore è lo stesso del lancio del martello nelle gare di atletica: la terra ruota, il cavo si tende, la stazione orbitante è il peso che lo fa tenere in tensione grazie alla forza centrifuga. Tutto ciò sembra fantascienza, ma soltanto in parte lo è: si tratta di idee su cui davvero gli scienziati stanno lavorando, esattamente come nel caso di "Jurassic Park", in cui si delineavano scenari alla portata della moderna tecnologia genetica. Julian Orley, il magnate visionario che ha costruito l'ascensore, intende sfruttare la Luna anche come meta turistica e ha costruito nelle vicinanze del Polo Nord addirittura un albergo, che inaugura portandoci in visita un gruppo di VIP, tra i quali alcuni che spera di far diventare suoi soci. Intanto, sulla Terra, a Shangai, un detective privato, Owen Jericho, incaricato di ritrovare una studentessa scomparsa, scopre per caso gli indizi di un complotto contro Orley e contro la base estrattiva americana. Un complotto, a detto, complicatissimo e degno di una spy story, in cui entrano in gioco mercenari, dittatori africani, killer cinesi e chi più ne ha più ne metta. Il finale è sorprendente, e tutta la trama sembra pronta per farne un filmone. Ogni capitolo, sia quelli ambientati sulla Terra che sulla Luna, propone scenari intriganti riguardo alla tecnologia del prossimo futuro, allo sviluppo delle dinamiche sociali, alla geopolitica del prossimo decennio. Peraltro, la fine delle scorte di petrolio non è uno scenario particolarmente fantastico: è la realtà che stiamo vivendo. Personalmente ho apprezzato di più le parti del romanzo che si svolgono sulla Luna, meno quelle terrestri, soprattutto le pagine che hanno per sfondo la Cina, divenuta una superpotenza caotica. Certo, che se Schätzing fosse riuscito a comprimere la sua complicata storia nella metà delle pagine, sarebbe più facile per tutti arrivare in fondo.

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