mercoledì 12 agosto 2015

PAPER GIRLS


Stefano Babini
PAPER GIRLS
Edizioni Di
2014, brossurato, 
170 pagine, 30 euro

Più che da leggere, un libro da ammirare: perché questo si fa, sfogliando le pagine di questo catalogo di finire femminili filtrate dall'occhio innamorato della donna di Stefano Babini. Le si ammira, appunto, come quando si resta incantati, rapiti, dal fascino di una ragazza (di qualunque età) che passa per strada portandosi dietro il nostro sguardo. Un libro (quasi) senza parole, ma con illustrazioni che raccontano più di qualsiasi discorso. 

Pochi i nudi, ancor meno i gesti erotici (una mano che si infila sotto una mutandina, un corpo strusciato contro un palo), poi volti, mezzibusti, busti, rare figure intere. Sembra il catalogo di un fotografo che abbia girato a caccia di bellezza (non tanto di bellezze) per strada o nei locali, ma invece di essere armato di macchina fotografica Babini (Lugo di Romagna, 1964, artista senza vincoli prima che fumettista senza eroi) usa il pennello. O meglio, usa di tutto, perché poi le sue "paper girls" nascono dalla commistione fra china, acquarello, matite, pennarello, e chissà che altro. Materiali diversi, tecniche diverse, immagini abbozzate e non finite perché a finirle pensi lo spettatore. Soprattutto sguardi, dai quali filtra l'anima delle modelle, vere o immaginate, probabilmente immaginate vere. Le ragazze di carta rischiano di avere una marcia in più rispetto a quelle in carne e ossa perché ciascuno se le figura sulla base dei propri desideri. Ma quelle di Babini parlano dell'essenza della loro femminilità, qualcosa che sublima sia la carta che la carne. A corredo delle immagini, alcuni aforismi di celebri scrittori e una prefazione di Vincenzo Mollica.

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