domenica 3 luglio 2016

SUPERZELDA



Tiziana Lo Porto
Daniele Marotta
SUPERZELDA
Minimum Fax
brossurato, 2011
170 pagine, 15 euro


Il sottotitolo di “Superzeda” spiega che si tratta de "la vita disegnata di Zelda Fitzgerald", e dunque di una biografia a fumetti. Nell'accezione più comune (e sbagliata) del termine, quando si dice "a fumetti" si intende "superficiale", "di poche pretese", "all'acqua di rose", se non addirittura banale o senza spessore. Invece, "Superzelda" dimostra come la storia di una vita possa essere raccontata a fumetti con una documentazione che non ha nulla da invidiare a quella di un saggio, con l'aggiunta però del surplus emozionale e di suggestioni tipico della narrazione per immagini. Narrazione che, nel caso dei disegni, è arricchita dalla capacità evocativa del segno grafico, superiore all'univocità delle fotografie o dei filmati, che lasciano assai meno spazio all'interazione con il fruitore. Zelda Sayre, nata il 24 luglio del 1900 in Alabama, è nota soprattutto per essere stata la moglie e la musa ispiratrice di Francis Scott Fitzgerald, l'autore de "Il grande Gatsby" e di "Tenera è la notte". Il libro di Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta finisce per essere, in pratica, la biografia di entrambi, essendo stati una coppia indissolubile, nella buona e nella cattiva sorte. Ma Zelda ne esce fuori come un personaggio in grado di brillare di luce propria per vitalità, trasgressività, complessità psicologica, nei pregi e nei (tanti) difetti: mai succube o ancella del genio letterario del marito, in grado di creare delle mode (da lei nacque il look della "maschietta", tipico degli anni Venti), protagonista del jet set e viaggiatrice nel mondo della sua epoca, per molti aspetti più libero e disinibito del nostro, la Fitzgerald fu essa stessa scrittrice, ma anche pittrice di successo e ballerina di talento. La storia della sua vita diventa, a un certo punto, il racconto di un disagio mentale, di una progressiva e altalenante discesa nella follia, e assistiamo ai suoi ripetuti ricoveri in cliniche psichiatriche in cui probabilmente finisce per scontare gli eccessi della sua gioventù. I disegni di Marotta ricreano le suggestioni grafiche del terzo decennio del Novecento e, pur lontanissimi dal realismo grafico, sono perfettamente funzionali al racconto emozionale e rendono empatici con la protagonista. I testi della Lo Porto alternano il didascalismo alle parti dialogate, riuscendo a rendere il libro qualcosa di diverso sia da un romanzo che da un resoconto biografico di taglio saggistico o giornalistico: del resto, la scelta del fumetto come strumento di comunicazione favorisce di per sé l'ibridazione dei media. Infine, last but not least, c'è da segnalare che l'editore non è specializzato in graphic novel, non distribuisce soltanto in fumetteria e il pubblico a cui si rivolge non è quello di nicchia del circuito dei comics: il rinnovato interesse verso le opere di Francis Scott Fitzgerald, riaccesosi dopo che i suoi libri sono diventati di pubblico dominio, ha fatto sì che anche "Superzelda" potesse rientrare in una operazione editoriale di più ampio respiro.

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